E' intervenuto l'Ufficio scolastico di Viterbo a spiegare il caso delle maestre licenziate dalle scuole dell'infanzia e primaria a seguito delle mail ricevute una settimana fa di non riconoscimento del proprio titolo di studio. Ma, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Provincia di Viterbo di oggi, 23 novembre 2016, il caso potrebbe espandersi anche alle scuole di altre province, soprattutto del Nord Italia. A spiegare nel dettaglio la procedura che ha portato alla decisione di licenziare le quarantacinque maestre è Daniele Peroni, il dirigente dell'Ufficio scolastico competente per provincia: "Le maestre, anche del sostegno, non potevano insegnare non avendo i titoli nemmeno per essere incluse nelle graduatorie".

Scuola, docenti licenziati a Viterbo: diploma magistrale e licenza linguistica

Il licenziamento dalle scuole delle maestre e l'esclusione dalle Graduatorie a esaurimento è stato deciso non perché le docenti non disponessero del diploma magistrale (titolo necessario per l'accesso alle graduatorie), ma in quanto il diploma presentato dalle docenti altro non è che una licenza linguistica presa a Viterbo, presso l'Istituto Santa Rosa, frutto di un percorso di studi sperimentale. Il dirigente, dunque, tiene a precisare che si tratta di due situazioni ben differenti: da una parte le maestre licenziate con la licenza linguistica, dall'altra i diplomati magistrale che, nello scorso agosto, sono stati inclusi a seguito dei ricorsi nelle Gae dopo la chiusura imposta dalla legge nel 2007.

Infatti, il decreto del 2012 ha riconosciuto l'accesso alle graduatorie ai diplomati magistrale prima dell'anno scolastico 2001/2002, seppure l'inserimento sia stato retroattivo. Nella sola provincia di Viterbo sono cinquecento i maestri che, ad operazioni concluse, saranno inseriti nelle graduatorie.

Licenziamento 45 docenti con diploma magistrale: spiegazione Provveditorato

Differente è, invece, il caso delle 45 maestre licenziate: trattasi, infatti, di docenti con licenza linguistica, un titolo ben diverso dal diploma magistrale. Le maestre sono state assunte per le supplenze dalle scuole che hanno attinto candidati dalla seconda e dalla terza fascia delle graduatorie d'Istituto, ma in quegli elenchi le maestre non avrebbero mai dovuto esserci perché il titolo di studio non è valido.

In più, nell'autocertificazione presentata dalle docenti per indicare il proprio titolo di studio, è possibile, secondo il direttore dell'Ufficio scolastico, che in molte abbiano scritto genericamente "Istituto magistrale", non specificando l'indirizzo sperimentale del titolo preso.